12/12/2017

Cronaca

San Giorgio: 10 scolari in camera iperbarica per il monossido di carbonio. Non sono in pericolo

San Giorgio Canavese

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Dopo i malori accusati dagli alunni della scuola elementare di San Giorgio Canavese a causa della presunta fuga di monossido di carbonio, il sindaco Andrea Zanusso ha emanato un’ordinanza che decreta la chiusura del plesso scolastico che sorge nel centro del paese fino a data da destinarsi, fino a quando cioè, la scuola non sarà del tutto sicura. Nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo nella mattinata di martedì 12 dicembre in municipio, il sindaco Andrea Zanusso e la preside della scuola Filomena Filippis hanno chiarito i termini della vicenda.

Nel mirino è la canna fumaria che pare abbia subito un malfunzionamento. Si tratta di una delle ipotesi formulate che si intendono verificare. Il primo cittadino ha ribadito che l’amministrazione comunale intende andare fino in fondo perchè episodi di questo genere sono inaccettabili.

Parallelamente sono in corso le indagini dai carabinieri della stazione di San Giorgio Canavese coordinati dal procura eporediese che, sull’accaduto, ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Quella di ieri, lunedì 11 dicembre, è stata un giornata parossistica: i 101 bambini che frequentano la scuola elementare, sono stati invitati a sottoporsi a una visita pediatrica negli ospedali del Canavese, anche quelli che non hanno accusato disturbi. All’appello mancano 28 alunni che il Comune sta cercando di rintracciare.

Buone le condizioni di salute dei 10 alunni che, in via precauzionale, sono stati sottoposti, come prevede il protocollo sanitario, al trattamento in camera iperbarica negli ospedale di Rivoli e del Regina Margherita di Torino.

I primi malori si sarebbero verificati nella mattinata di ieri, lunedì 11 dicembre, nella palestra della scuola dove una ventina di scolari e un’insegnante stavano eseguendo esercizi ginnici. E’ grazie all’intuito e alla presenza di spirito della maestra se l’intossicazione si è rivelata meno grave di quanto poteva essere: quando si è resa conto di quanto stava succedendo, la donna ha aperto le finestre della palestra e ha fatto uscire gli alunni all’aperto. Il primo cittadino ha fatto la spola da un ospedale all’altro per sincerarsi delle condizioni di salute dei bambini (compresa la figlia).

L’impianto di riscaldamento era stato realizzato nel 2012 da una ditta esterna. La parola adesso passa ai periti che dovranno individuare la causa e il luogo della perdita.

Certo è che, e il sindaco Andrea Zanusso lo ha ribadito, la scuola elementare del paese riaprirà i battenti quando si sarà fatta piena luce sull’accaduto e al termine delle approfondite verifiche compiute su tutto l’impianto di riscaldamento.

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