
Castellamonte, sanzionata una ditta per abuso edilizio ma il Tar condanna il Comune

L’altezza dei vani costruiti era di qualche centimetri inferiore a quella minima regolamentare di 2 metri e 70 centimetri, così com’era stato indicato nel progetto presentato nel 2006 in Comune per ottenere la licenza edilizia (successivamente corredata da varianti). Pochi centimetri di differenza che sono costati cari alla ditta “Costruzioni Industriali Srl” che ha realizzato a Castellamonte un edificio abitativo.
Per quella leggera difformità il Comune di Castellamonte aveva notificato nel 2008 al titolare della ditta edile una sanzione pecuniaria di 14mila 580 euro con la motivazione che le presunte opere abusive sarebbero state eseguite in parziale difformità dal permesso di costruire. La ditta aveva fatto ricorso al Tar. E il tribunale Amministrativo Regionale ha dato ragione alla società ricorrente annullando la sanzione amministrativa e condannando il Comune a pagare 2mila euro per le spese legali.
Per i giudici le lievi difformità non costituirebbero, nella fattispecie abuso edilizio. Il Comune non si è costituito in giudizio. L’abbassamento del soffitto a 2 e 415 millimetri si era reso necessario per nascondere alla vista le tubazioni del riscaldamento. Nella sentenza i giudici amministrativi hanno stabilito che «il ricorso è fondato. Lievi scostamenti rispetto alle misurazioni previste in progetto, i quali si presentino plausibili nell’ambito della tecnica costruttiva utilizzata, non possono considerarsi come difformità rispetto al titolo edilizio rilasciato”.