25/10/2017
Cronaca
Ciriè: due anni fa Morris Divorziati di 28 anni moriva travolto da un’auto. Il ricordo della famiglia
Ciriè
/Il ciriacese Morris Divorziati, è deceduto all’età di 28 anni, per le gravi ferite riportate dopo essere stato investito, nella tarda serata del 25 ottobre 2015, sul marciapiedi di via XX Settembre a Torino da un taxi che a sua volta era stato tamponato da una Fiat Cinquecento alla cui guida si trovava una giovane donna. La famiglia di Morris Divorziati, ha chiesto a Canavesenews di pubblicare una lettera che è un invito a non dimenticare non solo Morris, ma tutte le vittime della strada.
Pubblichiamo volentieri la lettera vergata dalla famiglia che ricorda una tragedia che pesa ancora enormemente. L’intento è quello di ricordare un giovane spensierato che si trovava a Torino, nella sera sbagliata e nel momento sbagliato con l’innocente intenzione di fare una passeggiata in compagnia di un amico (finito in ospedale in prognosi riservata).
Accogliamo di buon grado la richiesta non solo per ricordare il giovane, ma anche per sottolineare ancora una volta che chi guida un automezzo deve farlo in modo responsabile per non mettere a repentaglio la propria e la vita altrui. Alla giustizia il compito di accertare le responsabilità.
“Il giorno in cui è cambiata la vita di tante persone, tutte quelle persone che vogliono bene a Morris, un ragazzo che stava camminando su un marciapiede nel centro di Torino quando è stato investito. Quale genitore non si sentirebbe tranquillo nel sapere che il proprio figlio, la propria figlia stanno camminando su un marciapiede? Morris ha lasciato un grande segno nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Dice un anonimo: “ Le persone speciali arrivano in punta di piedi, ma quanto rumore nell’anima quando se ne vanno.” Ed è il frastuono della perdita si aggiunge al silenzio “assordante” di chi ha causato l’incidente. La giustizia sta facendo il suo corso ed aspettiamo, ma vogliamo pensare a tutte le vittime della strada. Ogni anno, in Italia, se ne vanno così circa 4000 persone, un paese.
Cosa dire ad un genitore che perde il figlio, la figlia? “Fatti forza, la vita va avanti”.
Se lo sentono dire ed è come ricevere uno schiaffo. E chi gliela dà la forza.
Ci piace pensare che un giorno le istituzioni faranno il loro dovere e penseranno che dietro ogni vittima ci sono altre vite distrutte, che hanno bisogno di sostegno, di supporto psicologico, di non sentirsi abbandonate.
Ed invece troppo spesso succede che gli unici veri condannati, e condannati all’ergastolo del dolore, siano i familiari.
Un pensiero ed un grande abbraccio a tutte le vittime della strada ed ai loro famigliari.
Ciao Morris”.
Dov'è successo?
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