
Strambino: indagato il custode della cava dove morì la giovane slovacca Anna Schniererovà

Adesso si parla di “omicidio volontario” nel fascicolo d’inchiesta che è ancora aperto in procura a Ivrea e relativo alle indagini compiute sulla morte, mai chiarita, della ragazza slovacca Anna Schniererovà di 32 anni, di Ivrea, morta per annegamento nel laghetto artificiale della cava di Strambino il 30 agosto del 2016. Dopo due anni di indagini mai interrotte arriva la svolta che riapre tutta la vicenda: a finire sotto inchiesta è un uomo di 44 anni residente a Druento: il custode della cava in frazione Crotte che aveva conosciuto la ragazza la sera prima del decesso. Fu lui a dare l’allarme quando si rese conto che Anna Schniererovà non era più tornata a riva.
Nel frattempo la famiglia della giovane ha deciso di costituirsi parte civile. Il custode aveva a suo tempo raccontato agli investigatori che si era allontanato quando la ragazza aveva deciso di fare un bagno nel laghetto artificiale della cava. Nel corso delle indagini i carabinieri avevano ritrovato alcune siringhe sporche di sangue. Adesso si dovrà stabilire se quelle siringhe sono compatibili con i due fori che il medico legale aveva riscontrato su un braccio del cadavere. Il pubblico ministero della procura di Ivrea Chiara Molinari ha iscritto il custode di 44 anni nel registro degli indagati.
Un atto dovuto, è stato spiegato, per poter compiere i necessari accertamenti tesi a far luce su una vicenda che si è rivelata nebulosa fin dall’inizio e che, forse, adesso, è giunta a una svolta decisiva.