23/01/2017

Cronaca

I tecnici del Soccorso Alpino piemontese scavano con le mani nude nell’hotel sepolto dalla slavina

Canavese

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Hanno lavorato alacremente per giorni, concedendo poco spazio al riposo, scavando nella neve ghiacciata anche con le mani, per la fretta di salvare i sopravvissuti: tra gli “angeli del soccorso” che si sono mobilitati per salvare i sopravvissuti dell’hotel Rigopiano erano presenti anche 12 operatori del Cnsas Piemonte –Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, sia apprestano a fare ritorno a casa. In queste ore stanno passando le consegne a 20 nuovi tecnici partiti dal Piemonte nella prima mattina di lunedì 23 gennaio e che sono giunti da poco nel campo base di Penne (in provincia di Pescara) dove, tra l’altro operano anche dieci migranti di origine africana, in servizio alla Croce Rossa di Settimo Torinese.

Sono stati i tecnici del Soccorso Alpino a predisporre l’intervento delle ruspe e dei mezzi meccanici che stanno disseppellendo dalla slavina ciò che rimane del resort di Rigopiano. I tecnici piemontesi hanno lavorato, come tutti i soccorritori accorsi dul luogo della tragedia, in condizioni ambientali più che difficili: la pioggia ha appesantito di molto la neve ed è indubbio che scavare a mano metri di neve non è certo agevole ma indispensabile dato che le pale urtano in continuazione con i tronchi divelti dalla valanga e dai calcinacci che si sono staccati dalla struttura a causa del violentissimo urto causato dalla slavina. L’aver aperto i varchi a mano ha consentito alle pale meccaniche di poter operare in condizioni maggiormente agevoli.

Il contingente dei 20 tecnici piemontesi che hanno dato il cambio ai colleghi sarà operativo a Rigopiano per due giorni: del gruppo fanno parte tecnici appartenenti alle Delegazioni delle Valli del Canavese, dalla Valle di Susa e della Valsangone, dalla Valsesia, dal primo gruppo Speleologico e dalle Valli del Pinerolese. Tra due giorni il quarto contingente partirà da Torino nella mattinata del prossimo mercoledì 25 gennaio. La speranza di trovare altri sopravvissuti nell’hotel di Rigopiano, ai piedi del massiccio del Gran Sasso, si fa, ogni ora che passa, sempre più flebile.

Si continua a lavorare senza soste per riuscire a strappare alla gelida morsa delle neve ghiacciata i corpi martoriai delle vittime. Nelle ultime 48 ore sono state salvate 9 persone. Gli uomini del Soccorso Alpino sono in parte impegnati nelle operazioni di salvataggio e in parte lavorano per mantenere il collegamento con alcune frazioni del teramano che sono attualmente raggiungibili solato con pelli di foca e sci.

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