24/04/2017

Politica

San Giusto: raccolte 200 firme per intitolare una via al maggiore Dotto. Ed è polemica

San Giusto Canavese

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Non si sono fatti scoraggiare dalla risposta negativa fornita dall’amministrazione e hanno raccolto 200 firme di cittadini che chiedono al Comune di intitolare una via di San Giusto Canavese al maggiore dell’Aeronautica Alessandro Dotto perito il 19 agosto 2014 in un incidente aereo nel corso di un’esercitazione sulle colline marchigiane di Ascoli Piceno. La vicenda è controversa: in quella tragica collisione aerea dalla dinamica mai completamente chiarita, persero la vita quattro piloti che si trovavano a bordo di due Tornado. Alessandro Dotto, 31 anni, pur vivendo a Ghedi, in provincia di Brescia, dove si trova la base aerea militare nella quale prestava servizio, non mancava di tornare dalla famiglia che gestisce da molti anni un caffè-pasticceria nella piazza centrale di San Giusto Canavese.

La lontananza non aveva mai affievolito il legame del maggiore dell’Aeronautica con il paese d’origine. Alcuni mesi fa il gruppo di opposizione “Obiettivo Comune”, lo stesso che ha raccolto le firme, aveva presentato in consiglio comunale una mozione che era stata respinta dalla maggioranza. No, seppure in via provvisoria, all’intitolazione di una via, ma in Comune fa bella mostra di sé il prototipo di una targa che ricorda il sacrificio del maggiore Alessandro Dotto. La motivazione del diniego da parte dell’amministrazione comunale? Che quella del maggiore non sarebbe l’unica figura legata a San Giusto Canavese meritevole dell’intitolazione di una via.

E qui il sindaco Giosi Boggio ha avuto il lampo di genio salomonico: perché non incaricare una commissione che, nel momento in cui si creeranno le condizioni a valutare a chi dovranno essere intitolare alcune vie del paese. E quando si creeranno le condizioni? Questa è una domanda alla quale è difficile, al momento, fornire una risposta. Il sindaco aveva anche lasciato capire che l’intitolazione della via al maggiore Dotto avrebbe potuto essere legata a un referendum popolare. I consiglieri di minoranza non hanno perso tempo e hanno raccolto, in breve tempo, ben 200 firme. Adesso l’amministrazione non potrà non tenere conto della petizione popolare e dovrà forzatamente assumere una posizione chiara e inequivocabile. In caso contrario la polemica si preannuncia più virulenta che in passato.

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