07/06/2016

Cronaca

Rivarolo Canavese: la piazza della frazione Obiano sarà intitolata a Vittorio Gallo Pecca

Rivarolo Canavese

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Quella piazza che aveva fortemente voluto nel periodo nel quale ricoprì il ruolo di assessore, dal 12 giugno porterà il suo nome. A volerlo è stata l’amministrazione comunale di Rivarolo Canavese, per ricordare la memoria di un uomo che ha dedicato gran parte delle sua vita al miglioramento urbano e sociale di una città che negli Ottanta stava vivendo il momento del massimo fulgore.

La piazza della frazione di Obiano sarà intitolata a Vittorio Gallo Pecca. La cerimonia avrà luogo alle ore 11,00 ed inizierà con il saluto del sindaco Alberto Rostagno. Toccherà al neo cavaliere al merito della Repubblica Dario Tarizzo, che lo conobbe bene, tratteggiare la figura del geometra Vittorio Gallo Pecca. Seguirà la benedizione religiosa e l’intitolazione ufficiale della piazza della frazione. Alle 12,00 l’ente ricreativo di Obiano offrirà un rinfresco a tutti gl’intervenuti. Ad allietare l’evento sarà la Filarmonica di Rivarolo.

Uomo di solidi principi ispirati alla solidarietà sociale e la consapevolezza che la politica aveva come ragione quella di migliorare la vivibilità della città, debuttò nel 1970 nell’agone politico rivarolese come rappresentante della Democrazia Cristiana e per quindici anni, sedette in Consiglio comunale. Dal 1980 al 1985 rivestì la carica di assessore ai Lavori Pubblici. Negli anni seguenti nominato assessore all’Urbanistica. E’ alle sue idee e al suo impegno che si deve la redazione del Piano Regolatore che aveva adeguato la struttura urbanistica della città alle mutate esigenze dettate dal cambiamento dei tempi.

Definirlo un uomo d’altri tempi può apparire come il tentativo di volerne retorizzare la figura: non è così e chi lo ha conosciuto e ha lavorato, con lui lo sa bene. Vittorio Gallo Pecca era un uomo dal carattere generoso, leale, impegnato e decisamente professionale. Ed era soprattutto onesto. Per questo i rivarolesi lo stimavano e lo ammiravano. Morì l’11 febbraio 1986  per un  ictus cerebrale all’ospedale di Ivrea lasciando la moglie e quattro figli. L’intitolazione della piazza di Obiano non è che un tardivo e meritato riconoscimento di quanto la comunità deve all’ex amministratore.

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