10/12/2015

Cronaca

Forno Canavese ha commemorato la tragica esecuzione dei diciotto partigiani avvenuta nel ’43

Forno Canavese

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Erano diciotto. Tra di essi molti giovani. E furono trucidati al termine del primo grande rastrellamento compiuto dalle truppe nazi-fasciste. Forno Canavese ha ricordato l’eccidio che mise fine alla battaglia di Monte Soglio che ebbe luogo l’8 dicembre del 1943, pochi mesi dopo l’Armistizio. Nel corso del rastrellamento persero anche la vita sette altri combattenti. Per tre giorni il paese fu messo a ferro e fuoco. Un sacrificio che ha valso al paese tre medaglie al valore. Forno non ha dimenticato. Forno ricorda ancora a distanza di oltre settant’anni quei tragici momenti che cambiarono la vita di tante persone. Quest’anno l’Anpi ha degnamente celebrato l’anniversario: il 7 dicembre ha avuto luogo l’incontro dal titolo “L’8 Dicembre ’43 e la Guerra di Resistenza a Forno attraverso i diari di Don Pol”. L’iniziatica, alla quale ha partecipato un pubblico numeroso costituito anche da tanti giovani, si è basato sulla tesi di laurea di Piero Franchitti. All’incontro hanno preso parte Alfreda da Roit, Cesare Mondino e Giovanna Moretto, presidentessa della sezione fornese dell’Anpi.

Martedì 8 dicembre si è svolta la tradizionale sfilata per le vie del paese culminata nella deposizione le corone d’alloro nei luoghi in cui hanno perso la vita le vittime di quei tragici giorni e alla ex casa littoria dove il plotone di esecuzione fucilò i diciotto partigiani. Alla manifestazione hanno partecipato il sindaco di Forno Beppe Boggia, gli allievi della scuole elementari e medie. Presente anche Liliana Papandrea, parente del partigiano medaglia d’oro Saverio Papandrea che ha ricordato, con parole rotte dall’emozione, il parente caduto nella lotta di Liberazione. L’orazione ufficiale è stata pronunciata dal consigliere regionale del Pd Nino Boeti che ha sottolineato che il sacrificio di tanti civili e partigiani ha consentito al nostro Paese di riconquistare la libertà e la democrazia.

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