22/03/2020

Cronaca

Il Coronavirus paralizza l’Italia. Conte: “Stop ai settori produttivi non strettamente necessari”

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La decisione tanto procrastinata nella speranza che l’epidemia da Covid-19 ridesse un po’ di fiato all’Italia è stata alla fine assunta. In un diretta televisiva e su Youtube il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha annunciato che “ogni attività non strettamente necessaria chiuderà in tutta Italia”. In sostanza da lunedì 23 marzo le fabbriche e gli uffici che non fanno parte del sistema per mantenere vitale il Paese sospenderanno l’attività. Una scelta, come ha spiegato il premier dolorosa quanto necessaria per cercare di frenare l’inarrestabile avanzata del Coronavirus, un nemico invisibile quanto insidioso. A far decidere l’amletico Giuseppe Conte sono stati i numerosi impressionati snocciolati dal capo della Protezione Civile che sta gestendo l’emergenza pandemia. Numeri da bollettino di guerra che hanno persino infranto il record della Cina.

Soltanto oggi 4.821 italiani sono stati contagiati mentre sono decedute 793 persone (in totale sono 4.825). “E’ la più grave crisi dal Dopoguerra ad oggi. ha detto il premier nel drammatico e breve discorso rivolto alla Nazione ., Servono decisioni drastiche per poter ripartire”.
“Abbiamo lavorato – ha spiegato il premier – tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria, per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività di servizi di pubblica utilità, quelli che sono più necessari per il funzionamento dello stato in questa fase di emergenza”.

Nel dettaglio: continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, i negozi di generi alimentari e prima necessità – ha spiegato Conte – , quindi fate attenzione: non abbiamo previsto nessuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati. Invito tutti a mantenere la massima calma, non c’è ragione di fare corse agli acquisti, non c’è ragione di cerare code che in questo momento non si giustificano affatto”.
Rimarranno aperte anche farmacie, parafarmacie, servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari, trasporti e attività connesse a quelle essenziali. Quindi calma – ha aggiunto Conte – non c’è alcuna ragione di creare code nei supermercati. Rallentiamo – ha concluso – ma non fermiamo il sistema produttivo italiano”.

Per quanto concerne il dopo, il premier ha assicurato che “lo Stato c’è e metterà in campo misure straordinarie per ripartire quanto prima. Tutto questo a protezione del bene più importante che è la vita”.
Le nuove misure saranno in vigore fino al 3 aprile.

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