22/11/2019

Belmonte: i droni in volo svelano i devastanti danni causati al Sacro Monte dagli incendi in primavera

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L’Ente di gestione dei Sacri Monti e la Squadra S.A.P.R. del Corpo Militare Speciale Ausiliario dell’Esercito Italiano A.c.i.s.m.o.m. (Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta) lavorano insieme per lo studio e il monitoraggio ambientale del territorio di Belmonte devastato dal drammatico incendio del 25 e 26 marzo scorso.  Grazie all’uso di droni la squadra specializzata nell’utilizzo di speciali droni ha fornito all’Ente regionale che gestisce i Sacri Monti già tre campagne di fotogrammetria aerea completa di tutta l’area incendiata (circa 195 ettari) che consentono di capire come si evolvono le condizioni del patrimonio arboreo.  La prima, di inizio maggio, è servita ad analizzare lo stato delle piante nella fase di ripresa vegetativa. La seconda e la terza, ad agosto e a ottobre, ne hanno documentato le condizioni dopo il consueto stress idrico stagionale e all’avvio della fase autunnale di caduta delle foglie.

In virtù di questi monitoraggi aereei è possibile valutare e cartografare con quale intensità l’incendio si è diffuso nelle diverse zone e quindi quale diverso danno all’ambiente e al potenziale forestale abbia causato e verificare poi come si stia riprendendo la vegetazione, con particolare riferimento alla ricolonizzazione dei suoli. Infine consentono di studiare i rischi idrogeologici legati alle condizioni del manto arboreo e alla geomorfologia dei diversi tratti di versante, verificando anche il possibile innescarsi di fenomeni franosi ed erosivi.

I sorvoli sinora effettuati confermano la gravità e intensità del danno provocato dall’incendio sul potenziale forestale e l’innalzamento del rischio idrogeologico. Si osservano infatti ampie zone di erosione superficiale e un’abnorme quantità di materiale sabbioso e vegetale all’interno degli alvei dei rii a valle del monte, che in alcuni casi ha richiesto interventi urgenti di rimozione presso le strutture di protezione delle aree intubate.
La raccolta delle immagini è stata eseguita in modo tale da poter essere fotocomposta ed ortonormalizzata per ricomporre un’unica foto aerea e un modello tridimensionale del promontorio del Sacro Monte di Belmonte ad altissima definizione, superiore alla scala 1:300. Questo è reso possibile dal fatto che la Squadra Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto dell’A.c.i.s.m.o.m. utilizza aeromobili a controllo remoto con sensori e strumentazioni di rilievo e pilotaggio sempre più precisi e software sofisticati di elaborazione fotografica.

Lo staff tecnico dell’Ente di gestione dei Sacri Monti, che ha avviato la collaborazione con la Squadra, ha così potuto realizzare una cartografia precisa delle superfici incendiate, divise per zone di diversa intensità del danno al potenziale forestale. Con questi dati verrà predisposto un progetto di ripristino dei boschi danneggiati e di difesa idrogeologica dei versanti che si intende candidare ad un bando del Piano di Sviluppo Rurale, finanziato con fondi europei. Ma per poterlo fare è necessario prima svolgere le procedure necessarie per ottenere la deroga ai divieti sanciti dall’art. 10 della Legge 353/2000 “Legge quadro in materia di incendi boschivi” che impedisce di utilizzare soldi pubblici per finanziare interventi di ripristino del territorio entro i primi 5 anni dall’incendio, per evitare speculazioni a scopo delinquenziale.

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